Nell’ambito
delle ricerche sulla Fusione Termonucleare Controllata (FTC), le
macchine a confinamento magnetico assorbono una parte rilevante delle
risorse umane ed economiche impiegate a livello internazionale. La
principale linea di ricerca, ma non l’unica, è costituita dalle
macchine del tipo Tokamak di cui esistono numerose realizzazioni
sperimentali: tra queste, in ambito Europeo, la più rilevante, è
sicuramente il JET (Joint European Torus) che ha permesso di validare i
modelli e le tecnologie sino ad oggi sviluppate e di acquisire le
conoscenze per effettuare il progetto del prossimo esperimento.
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Tale esperimento
denominato ITER (International Tokamak Experimental Reactor) è stato
sino ad ora sviluppato con una collaborazione tra Europa, Giappone,
Russia e Stati Uniti e dopo una lunga fase di progettazione è
attualmente nella fase finale di scelta del sito. Il principale
obiettivo di tale esperimento è la dimostrazione della fattibilità
scientifica e tecnologica della fusione termonucleare controllata per
produrre energia per uso civile. |
Spaccato di ITER |
In
tutte le macchine a confinamento magnetico, i magneti che devono generare il
campo magnetico necessario al confinamento, alla stabilità ed al
riscaldamento del plasma, vengono realizzate con cavi superconduttori per
ridurre la quantità di energia necessaria per la loro energizzazione, che
altrimenti, essendo i campi da generare particolarmente elevati in volumi,
anch’essi elevati, andrebbe ad incidere pesantemente sul bilancio energetico
dell’intero processo. Generalmente vengono utilizzati cavi del tipo CICC (Cable
in Conduit Conductor), realizzati a partire da “strand” di NbTi o di Nb3Sn,
stabilizzati con rame. Per il corretto funzionamento di tali magneti, che
operano in regime impulsato, è necessario ridurre le perdite a.c. nel cavo ed
assicurare che non vengano mai raggiunte le condizioni di “quench”, cioè
che non avvenga mai la transizione da superconduttivo a normale del cavo che
porterebbe allo spegnimento immediato della macchina per evitare danni
permanenti alla stessa. Risulta quindi di grande importanza poter disporre di
strumenti di calcolo in grado di simulare il comportamento dei magneti in
regime impulsato durante la fase di progetto degli stessi.
I
fenomeni che è necessario simulare in un modello di un magnete per FTC sono
molteplici. In primo luogo vi sono i fenomeni di origine elettromagnetica che
governano la distribuzione della corrente di trasporto tra gli “strand”
del cavo superconduttivo e la produzione di calore nel cavo. Di origine
elettromagnetica, sono pure i fenomeni che regolano la distribuzione di
corrente e la produzione di calore nelle terminazioni e nei giunti tra gli
spezzoni di cavo con cui è realizzata la bobina. A questi fenomeni vanno
aggiunti i fenomeni di natura termo-idraulica che regolano l’evoluzione
della temperatura negli strand del cavo, della temperatura, della pressione e
della velocità dell’elio in pressione che raffredda il cavo stesso. I
fenomeni di natura elettromagnetica e quelli di natura termoidraulica sono
fortemente accoppiati tra di loro a causa
della dipendenza dalla temperatura della relazione di legame tra il
campo elettrico e la densità di corrente elettrica del materiale
superconduttore e del rame stabilizzante.
Dal
2000 il Laboratorio di Superconduttività Applicata del DIE partecipa ad una
attività di ricerca promossa e coordinata dalla European Fusion Developmnent
Agreement (EFDA),
che si propone la realizzazione del codice THELMA per il calcolo
della distribuzione di corrente, delle perdite a.c e della temperatura,
velocità e pressione dell’elio di refrigerazione nei magneti
superconduttori di interesse per la FTC. Il codice permette la descrizione
completa di una bobina superconduttiva mediante la risoluzione contemporanea
delle equazioni del modello elettromagnetico degli spezzoni di cavo, del
modello elettromagnetico delle terminazioni e delle giunzioni tra gli spezzoni
di cavo e della termoidraulica dell’elio di refrigerazione, e dei solidi
presenti nel sistema. Il modello elettromagnetico degli spezzoni di cavo, del
tipo circuitale a parametri distribuiti è stato sviluppato dal Dipartimento
di Ingegneria Elettrica della Università di Bologna. Il modello
elettromagnetico delle terminazioni e delle giunzioni, del tipo circuitale a
parametri concentrati per quanto riguarda il cavo e ad elementi finiti per
quanto riguarda il materiale conduttore massiccio in cui sono pressate le
terminazioni degli spezzoni di cavo, è stato sviluppato dal Dipartimento di
Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica della Università di Udine.
Il modello termoidraulico del flusso dell’elio ed il modello termico di
tutti i solidi presenti nel cavo è stato sviluppato dal Dipartimento di
Energetica del Politecnico di Torino (www.polito.it). L’attività viene
coordinata, oltre che da EFDA, sede di Garching,
dalla Divisione di Superconduttività del Centro Ricerche ENEA di
Frascati e
si avvale anche della collaborazione del Centro di Superconduttività
applicata della Università di
Twente, per quanto concernela validazione
sperimentale del codice. Il codice THELMA è attualmente nella fase di
validazione.
Riferimenti
bibliografici:
1.
P.L. Ribani, “CDCABLE. A code to calcolate current distribution in superconducting
multi-filamentary cables”, TASK N. TW0-T400-1/01 Deliverable N.8, Report of
University of Bologna, May, 2002
2.
M. Breschi, P.L. Ribani, “Measurements of self and mutual induction
coefficients of the strands of a multi-strand multi-stage cable and comparison
with numerical results”, TASK N. TW1-TMC-CODES, Design and interpretation
codes, Report of University of Bologna, October 2002.