Area
disciplinare: ELETTROTECNICA
SUPERCONDUTTIVITA' APPLICATA
A) MAGNETI SUPERCONDUTTORI
La ricerca si propone di studiare i fenomeni
elettromagnetici che intervengono nei magneti realizzati con materiale
superconduttore. In particolare ci si propone di approfondire le
problematiche presenti nelle fasi di progettazione, costruzione ed esercizio
dei magneti superconduttori ad alti campi per generatori MHD, per sistemi
SMES, per dispositivi NMR, ecc. Sono studiati sia sistemi che utilizzano i
materiali superconduttori metallici (NbTi e Nb3Sn) sia sistemi che
utilizzano i materiali superconduttori ceramici aventi una elevata
temperatura critica (YBCO, BiSCCO).
B) LEVITAZIONE MAGNETICA
L'interesse è principalmente rivolto al
calcolo delle forze agenti sul MAGLEV ed al progetto dei volani a
levitazione magnetica per l'accumulo dell'energia (flywheels) finalizzati al
miglioramento della "Power Quality". Tali sistemi presentano
caratteristiche interessanti, soprattutto per quanto riguarda la riduzione
delle perdite ed il conseguente aumento del rendimento. Lo studio è rivolto
sia alla formulazione del modello matematico del dispositivo superconduttore
in esame, sia alla sviluppo di un metodo risolutivo adeguato. Per quanto
riguarda i magnetic bearings, necessari alla levitazione efficiente del
flywheel, particolare attenzione è dedicata allo studio delle tecniche di
magnetizzazione ottimali. Sono studiati sia sistemi che utilizzano materiale
superconduttore con temperatura critica tale da necessitare il
raffreddamento con elio liquido (LTS), sia sistemi che utilizzano i
materiali ad elevata temperatura critica (HTS). Tra i risultati della
ricerca, una parte significativa è costituita dal confronto delle capacità
e delle prestazioni dei metodi sviluppati nell'ambito della stessa e/o
quelli reperibili in letteratura.
C) ACCUMULO DELL' ENERGIA ELETTRICA
Nell'ambito del progetto pluriennale di Ateneo
"Studio, progettazione e realizzazione di un prototipo di SMES per la
gestione ottimale dell'energia elettrica in ambiente industriale perturbato", la ricerca si propone di studiare il progetto
ottimizzato dei sistemi SMES (Superconducting Magnetic Energy Storage
systems), utilizzati per il miglioramento della Power Quality. Per quanto
riguarda il sistema di bobine superconduttive, lo studio è finalizzato a
determinare, per un sistema sottoposto ad opportuni vincoli
fisico-tecnologici e normativi, la configurazione ottimale rispetto a uno o
più criteri di merito (costo, ingombro, sforzi
meccanici, ecc.). Una parte considerevole
della ricerca è volta allo studio delle perdite in regime di corrente
alternata (c.a.), la cui determinazione è essenziale per il corretto
dimensionamento del sistema criogenico dello SMES. Per quanto riguarda il
sistema di condizionamento della potenza la ricerca è volta alla
determinazione e realizzazione della strategia di controllo ottimale dei
convertitori che interfacciano lo SMES alla rete elettrica.
D) SEPARATORI MAGNETICI
Le applicazioni dei Separatori Magnetici
investono problematiche ambientali, in cui la necessità di studiare nuovi
processi deriva dall'introduzione di più stringenti normative per
l'abbattimento delle particelle di dimensioni inferiori al micron, presenti
nei fumi industriali (derivanti, ad esempio, dalla desolforazione del
carbone, dai processi di combustione e dal trattamento di materiali
argillosi per l'industria della ceramica). Attualmente il processo per la
rimozione del particolato solido dai fumi, viene realizzato tramite filtri a
manica e precipitatori elettrostatici. Con tali dispositivi risultano
tuttavia particolarmente difficili da catturare le particelle
submicrometriche. Lo sviluppo delle tecnologie superconduttive rivolte alla
costruzione di magneti permette di generare campi magnetici elevati su
grandi volumi e con consumi energetici ridotti. Risulta quindi possibile
trattare sospensioni di particolati sub-micrometrici, composti da materiali
con deboli caratteristiche magnetiche, utilizzando le tecniche di
separazione magnetica. Le soluzioni più interessanti per la filtrazione di
particolati fini sono il separatore ad alto gradiente di campo (HGMS: High
Gradient Magnetic Separation) ed il separatore a gradiente aperto (OGMS:
Open Gradient Magnetic Separation). Una parte considerevole della ricerca è
volta allo studio del moto delle particelle nel separatore e del fattore di
separazione.
E) DISTRIBUZIONE DI CORRENTE NEI CAVI
SUPERCONDUTTORI MULTIFILAMENTARI
Lo scopo della ricerca è lo sviluppo di
modelli matematici per il calcolo della distribuzione di corrente nei cavi
superconduttori multifilamentari che trovano applicazione nei sistemi
elettromagnetici per la Fusione Termonucleare Controllata (FTC) e negli
acceleratori di particelle. Lo studio è finalizzato alla: determinazione in
fase di progetto del limite massimo sulla rampa di corrente sostenibile
dall'avvolgimento superconduttivo nella fase di carica; alla valutazione
delle perdite a.c.; all'analisi delle distorsioni
del campo prodotte dalle disuniformità della corrente (che limitano
fortemente le prestazioni degli acceleratori di particelle attuali). Le
tipologie di cavo considerato sono i CICC (Cable In Conduit Conductor) per i
sistemi per FTC ed i cavi Rutherford per le applicazioni agli acceleratori
di particelle.
F) USO EFFICIENTE DELL'ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA FONTI ALTERNATIVE TRAMITE SISTEMI SUPERCONDUTTIVI A CORRENTE CONTINUA
L’obiettivo principale del progetto è quello di rendere possibile l’integrazione efficiente della energia proveniente da fonte rinnovabile (eolica e/o solare fotovoltaica) nella rete di distribuzione della energia elettrica. Ciò viene realizzato mediante una connessione in corrente continua tra le sorgenti eolica e/o fotovoltaica e la rete in corrente alternata ed un dispositivo di accumulo della energia. Il sistema può essere realizzato, oltre che con tecnologie convenzionali provate anche mediante dispositivi superconduttori. L’attività di ricerca
è finalizzata alla progettazione di un sistema aventi caratteristiche di interesse per la situazione italiana e/o europea confrontando la soluzione convenzionale con la soluzione superconduttiva.
G) LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA E DI IDROGENO DA FONTE SOLARE ED EOLICA
L’attività di ricerca sarà focalizzata sulla connessione delle fonti di energia rinnovabile al “sistema energetico” nazionale tramite la produzione di energia elettrica, da erogare alla rete elettrica in corrente alternata, e l’immagazzinamento di energia chimica tramite idrogeno. L’obiettivo pertanto è l’utilizzo della maggior quantità possibile delle risorse energetiche rinnovabili, sfruttando le sinergie ottenibili dal contemporaneo utilizzo di due distinti vettori
energetici. In particolare, l'utilizzo di idrogeno liquido (a 20 K)
consentirebbe il trasporto dell'energia elettrica, termica e chimica
attraverso una sola linea di trasmissione che utilizza il nuovo
superconduttore MgB2 (a 20K). H)
LIMITATORI DI CORRENTE SUPERCONDUTTIVI L’introduzione di un dispositivo di limitazione della corrente di guasto costituisce un prerequisito essenziale per l’espansione dei moderni sistemi elettrici di potenza; tali dispositivi possono essere realizzati efficacemente mediante l’utilizzo di tecnologie superconduttive.
E' stato realizzato un prototipo di base di limitatore di corrente superconduttivo
induttivo, che viene utilizzato per la validazione sperimentale dei modelli
numerici sviluppati.
I) INGEGNERIA CRIOGENICA PER I SISTEMI
SUPERCONDUTTIVI
I dispositivi per la refrigerazione criogenica
(cryocooler) stanno subendo in questi ultimi anni un rapido progresso tecnologico.
Se fino ad
alcuni anni fa nel progetto dei sistemi superconduttivi si doveva quasi
sempre ricorrere a soluzioni di tipo "cryogen-cooled", cioè
al bagno in liquido criogenico per il raffreddamento dei materiali, oggi la
disponibilità di piccoli cryocooler in grado di assolvere a questo compito
sta determinando la sempre maggiore diffusione dei sistemi di tipo "cryogen-free",
nei quali si utilizza appunto un cryocooler per il raffreddamento diretto
dei materiali. I principali vantaggi dei sistemi "cryogen-free"
stanno in una maggiore semplicità d'uso, sicurezza, compattezza, e
facilità di integrazione nell'impianto. L'utilizzo di un nuovo materiale
rigeneratore magnetico Er(Ni0.075Co0.925)2
all'interno dello scambiatore di calore di un cryocooler Gifford-McMahon
ha determinato un aumento dell'efficienza fino al 15% su tutte le temperature
di funzionamento comprese fra 10 e 20 K. J)
Riscaldamento
ad induzione di billette di alluminio
Il riscaldamento
ad induzione è largamente utilizzato nei processi di lavorazione
dell’alluminio per pre-riscaldare le billette semilavorate prima della
fase di estrusione. Per i riscaldatori ad induzione in AC
convenzionali, a causa dell’elevata conducibilità dell’alluminio, il
rendimento è nell’ordine del 50-60%. Per incrementarne il valore è stata
studiata una tecnica innovativa che consiste nel far ruotare la billetta,
tramite un motore esterno, nel campo magnetico stazionario prodotto da un
magnete in DC superconduttore: la f.e.m. indotta causa la circolazione di
correnti nella billetta che, interagendo con il campo del magnete, generano
una coppia frenante e dissipano potenza per effetto Joule. Poiché in regime
stazionario le perdite nel superconduttore sono nulle, la potenza meccanica
fornita dal motore si converte completamente in potenza termica ed il
rendimento del processo coincide col rendimento del motore stesso, che nel
range del MW supera il 90 %.
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